“In ParkingMyCar ciò che conta sono le persone: questo ci ha permesso di diffondere una cultura aziendale basata sull’essere profondamente interconnessi.
La nostra realtà è composta da 30 risorse: siamo distribuiti equamente tra uomini e donne. Concentrandoci anche solo sul management, vediamo come esso sia composto da 3 donne e 3 uomini, di cui uno è CEO e AD.
Non è una questione solo di numeri ma della creazione e diffusione di una cultura aziendale che attua politiche di promozione della parità di genere”.
Lo ha raccontato Veronica Zucalli, Chief Communication Officer di ParkingMyCar, start up attiva nel campo della sosta digitale, nel corso dell’evento “StartUp e Gender Equality” all’interno di 4 Weeks 4 Inclusion di Tim.
Lavoriamo nel mercato della mobilità in cui la prevalenza delle risorse che ci operano – ha aggiunto Zucalli – è maschile.
Per me, inizialmente, è stato sconvolgente partecipare ad eventi, convegni e fiere e constatare che non ci fossero donne, o fossero una minoranza e che non avessero ruoli manageriali.
D’altro canto, è stato sorprendente vedere la via che avevamo scelto: in questo percorso sono stata supportata dai miei colleghi uomini e non perché sia donna, ma perché il settore è a prevalenza maschile e quindi sono stati i primi a portare avanti con convinzione il percorso legato al Gender Equality”.
All’evento hanno partecipato anche l’onorevole Chiara Gribaudo (Pd), Carlo Occhinegro – Digital PR Coordinator di Startup Geeks e l’influencer Nadia Lauricella.
“Le donne startupper rispetto agli uomini sono di meno – ha detto Carlo Occhinegro – e lo stesso si può dire delle mamme startupper.
Non esistono fonti ufficiali che analizzino questi dati perché semplicemente non interessa indagare questo aspetto in termini statistici.
Tuttavia, è invece importante capire perché le donne e le mamme siano fuori dalle dinamiche imprenditoriali rispetto agli uomini e ai papà e come si possono aiutare ad entrare nel tessuto imprenditoriale italiano”.
Nadia Lauricella ha invece condiviso la storia personale di chi, come lei, ha avuto il coraggio di superare steccati e stereotipi legati alla disabilità, trasformandosi, attraverso la comunicazione digitale, in un punto di riferimento: “Ho affidato la mia storia ai social mostrando tutto quello che so fare, seppur in maniera diversa.
La gente ha imparato a conoscermi e ad andare oltre il pregiudizio. Oggi molta gente mi vede come un punto di riferimento, una sorta di motivatrice che riesce a trasmettere forza e coraggio a chi pensa di non farcela”.
“Costruire un mondo del lavoro più inclusivo è una missione per le imprese come per le istituzioni”, ha detto Chiara Gribaudo, Presidente della commissione parlamentare sulle condizioni di lavoro in Italia.
“Personalmente mi sono battuta per la legge sulla parità salariale – ha ricordato – la cui approvazione ha introdotto la Certificazione di Genere, un primo tassello verso il compimento della parità di genere. Non basta, anche perché l’atteggiamento di questo Governo si dimostra purtroppo in controtendenza, trasformando in facoltativi tutti quegli strumenti in grado di agevolare l’occupazione delle donne.
Bisogna impegnarsi ancora molto, non basta avere la prima donna a Palazzo Chigi per avere le giuste tutele dei nostri diritti. Servono risposte concrete”.